IL
MUSEO DEI SABINI DEL TEVERE
Il Museo Civico di Magliano Sabina è diventato
una realtà nel corso degli ultimi due anni, durante i quali sono
stati aperti al pubblico i primi due piani di Palazzo Gori, sede del Museo,
con le sezioni dedicate all'età del Bronzo, all'età del
primo Ferro, alla cultura sabina arcaica, ed all'epoca ellenistica. L'intento
del Museo è quello di proporsi come esempio di Museo vivo attraverso
il quale si possa avere un contatto diretto, da parte di un pubblico di
non specialisti, con la cultura del passato sviluppatasi sul territorio
immediatamente circostante.
Lo studio dei materiali raccolti
ha permesso di ricreare le linee fondamentali della cultura dell'antico
insediamento sabino di Magliano, del quale le fonti non tramandano il
nome. L'abitato si organizza, nel corso del VII secolo, secondo uno schema
ben noto nello stesso periodo cronologico in Etruria e nel Lazio, estendendosi
su un colle ben difendibile separato da un vallone dalle alture adiacenti
ad oriente, destinate alle necropoli.
Lo sviluppo di questa
comunità si deve in gran parte alla sua posizione, che dominava
il Tevere, arteria di fondamentale importanza nell'antichità, per
gli scambi commerciali e culturali. Deteneva inoltre il controllo delle
vie trasversali di comunicazione percorse dalla transumanza delle greggi
che ebbero una fondamentale importanza, permettendo una vasta mobilità
di persone, di tradizioni artigiane e di materiali, che permisero un'ampia
circolazione di modelli culturali.
CHI
ERANO I SABINI
I Sabini rientrano nel gruppo di popolazioni italiche centro
meridionali di lingua osco-umbra, stanziatisi a cavallo dell'Appennino
abruzzese tra le valli dell'Aterno e del Nera.
Catone nelle Origines, tracciando la storia di Roma (in cui i Sabini avevano
un ruolo fondamentale), aveva narrato le loro origini da Sabo, dio indigeno.
Da Testruna, vicino ad Amiternum, essi erano penetrati nella conca reatina,
occupata dagli Aborigeni, popolazione di origine greca, sovrapponendosi
ad essi. Strabone narrava che dai Sabini avevano avuto origine i Piceni,
stanziati sul versante adriatico della penisola, i Sanniti e i Lucani.
Dalla conca reatina, oltrepassati i Monti Sabini, avrebbero inviato nella
piana tiberina coloni a fondare città, nelle quali vivevano senza
mura. Tra queste Cures, la capitale storica della Sabina Tiberina. I Sabini
del Tevere occupano, dunque, tutto il territorio sulla riva sinistra del
fiume, delimitato dai Monti Sabini, dal Tevere e dai fiumi Nera e Aniene.
Le fonti ci tramandano i nomi di alcune città: Cures, Eretum, Trebula
Mutuesca e Forum Novum.
La ricerca ha individuato alcune aree archeologiche: i resti dell'antica
Cures, la necropoli di Colle del Forno, pertinente alla città di
Eretum, le grandi necropoli di Poggio Sommavilla, il centro di Magliano
con i sepolcreti e la necropoli di Otricoli. Le vie seguite nella discesa
verso la valle del Tevere furono quelle segnate dalle vallate dei fiumi
Velino, e Nera, dalle vie di fondovalle e dal percorso di quella che diventò
la via Salaria, tramite antichissimo attraverso il quale le popolazioni
dell'interno si rifornivano di sale alla foce del Tevere.
Questi Sabini del Tevere, per lungo tempo gli unici Sabini noti alla tradizione
romana, raggiunsero una notevole ricchezza. Dionigi di Alicarnasso, trattando
la vicenda di Tarpea, ricorda che al tempo di Tito Tazio, i Sabini portavano
oro e non erano meno amanti delle raffinatezze degli Etruschi. Strabone,
riferendo testimonianze a lui precedenti, dice che i Romani avvertirono
per la prima volta i benefici della ricchezza quando divennero signori
di questo popolo.
I Sabini Tiberini elaborano una scrittura nazionale, modellata su quella
etrusco meridionale, ma con innovazioni proprie. Tale scrittura è
documentata nella seconda metà del VII secolo avanti Cristo dalla
fiaschetta miniaturistica di Poggio Sommavilla e dai frammenti iscritti
provenienti, dalla necropoli del Giglio di Magliano Sabina. Pareri concordi
definiscono come italica la lingua impiegata nei due testi iscritti, con
possibilità di collegamento con il sud piceno anche sulla base
di una comune tradizione alfabetica.
L'immagine che la
ricerca archeologica ci ha dato dei Sabini del Tevrere è quella
di un gruppo largamente partecipe dei processi di trasformazione culturale
ed economica che si verificarono nel bacino tiberino nel corso dell'VIII
e VII secolo avanti Cristo. Rielaborando le influenze provenienti dal
mondo etrusco i Sabini svilupparono una cultura propria, che diffusero
nei territori del versante adriatico. Il Museo di Magliano ne dà
una testimonianza.
COMPOSIZIONE
DEL MUSEO

Sezione
Preistorica
IL PALEOLITICO
Piano Terra
Sezione
Protostorica
ETA' DEL BRONZO E DEL FERRO
Piano Primo
Sezione Epoca
Arcaica
INSEDIAMENTO DI MAGLIANO E LE NECROPOLI
Piano Primo
INSEDIAMENTO DI POGGIO SOMMAVILLA E LE NECROPOLI
Piano Secondo
Sezione Romana
LE VILLE DI EPOCA REPUBBLICANA E IMPERIALE
Piano Secondo
MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO
Palazzo Gori - Via Sabina - 02046 Magliano Sabina (RI)
Tel. 0744-910001 (Museo) - 910141 (Comune) - Fax 0744/919903
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