La
Cattedrale dell'Assunta, che si affaccia sulla
piazza, fu edificata tra il 1641 ed il 1725 e consacrata nell'anno 1779.
La chiesa presenta forme monumentali settecentesche, all'interno vi sono
tre navate di notevole pregio artistico, nelle cappelle laterali sono
notevoli un Transito di San Giuseppe, un Battesimo di Cristo, una Madonna
in trono. Inoltre vi è custodita una croce processionale del '500.
Ciò che si narra in merito a questa croce ha tutto il sapore della
leggenda. Si racconta, infatti, che la croce fosse appartenuta precedentemente
alla Basilica di San Giovanni in Laterano. Dopo il "Sacco di Roma",
gruppi di militari riuscirono a trafugare dalla Basilica alcuni oggetti
di culto, rinvenuti poi nelle campagne di Poggio Mirteto. I sacerdoti
dell'allora Collegiata di Poggio Mirteto, venuti a conoscenza del fatto,
intuirono la provenienza degli oggetti e si affrettarono a restituirli
a chi di dovere. Per premiare un tale atto di correttezza, il Capitolo
di San Giovanni volle donare alla Cattedrale la croce professionale, capolavoro
di oreficeria di inestimabile valore artistico e religioso.
La
Chiesa di San Rocco che dall'alto della sua scalinata
domina la sottostante Piazza, nasce come Cappella dedicata a San Rocco.
Intorno alla metà del XVI sec., la cappella venne demolita e, per
opera della Confraternita del Gonfalone, fu edificata una nuova e più
ampia chiesa.
La chiesa di San Rocco ultimata nell'anno 1779 venne volutamente costruita
in asse con Porta Farnese. Le sue linee architettoniche baroccheggianti
le offrono una struttura quasi circolare.
La sua scalinata, più che monumentale, costituisce quasi una tribuna
naturale.
Poggio
Mirteto è ricca di chiese. Poco distante dalla vetreria ci si imbatte
in un altro luogo di culto caro ai poggiani: la Chiesa
di San Paolo, risalente al XIII sec. e decorata da affreschi,
tra cui il trionfo della morte. Si ritiene che essa fu eretta nello stesso
periodo delle prime abitazioni di Poggio Mirteto. La fama della chiesa
è data dalla sua antichità e soprattutto dalla sua austera
bellezza. Inoltre ciò che l'ha legata indissolubilmente al cuore
dei fedeli è la convinzione generale che grazie al ripristino della
tradizionale messa del venerdì a suffragio delle anime morte, nel
1654, si pose fine ad una terribile invasione di cavallette. Di fronte
allo spettacolo delle campagne devastate da questi temibili insetti, i
poggiani pretesero che la chiesa riprendesse le sue tradizioni e che vi
tornassero i Padri Missionari per celebrarvi la liturgia del venerdì,
sortendo l'effetto desiderato!
Colle
San Cosimo è stato nell'antichità
un'importante luogo di culto ed antro strategico.
I monaci di Farfa edificarono in questo luogo una chiesa con osservatorio
annesso che svolgeva funzione di controllo su tutto il territorio circostante.
Quel che resta della chiesa versa in uno stato di assoluto abbandono.
Un restauro restituirebbe l'antico splendore all'edificio.
La quiete e la bellezza serena del paesaggio immergono il visitatore in
un'atmosfera rarefatta e magica.
Testo a cura di Marco Cortelli
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