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E' un ameno paesino
(416 m.s.m.) di aspetto medievale, agli estremi confini meridionali
dell'Umbria a circa 60 Km da Roma e 33 da Terni capoluogo. Il suo
nome deriva forse da un'antica gente romana la "Gente Calvia"
che diede il nome al castello; lo si può dedurre da ricchi
reperti archeologici, are, sarcofaghi, epigrafi, statue e monete
disseminate nel sottosuolo. |
Secondo altri la sua
origine risale alle invasioni barbariche, quando la gente nel tentativo
di sfuggire ad esse costruì sul suolo dirupato "Carbium"
il turrito e fortificato il castello. La sua storia si intreccia
in gran parte alla figura del patrono S: Pancrazio, il simbolo per
i Calvesi delle libertà cittadine e strenuo difensore del
Castello. Fu libero comune nello stato della Chiesa. Dal secolo
XIII al secolo XVII fu dominio degli Orsini e degli Anguillara nella
influenza della Chiesa. Un periodo di notevole splendore economico
lo conobbe grazie agli scambi commerciali con Roma. Subì
gravi devastazioni per la peste nel 1527 e nel 1798 ad opera delle
truppe Francesi ivi scontratesi con quelle Napoletane venute in
aiuto a Calvi.
Paesaggio
Al visitatore che arriva a Calvi difficilmente sfugge la compattezza
e l'estensione di boschi incontaminati, posti sui monti e sui colli
circostanti verso il Tevere. Essi sono per il viandante affaticato,
un'oasi di intenso verde: ombreggianti pinete, secolari querce,
verdeggianti lecci. Disseminate per i colli e nella campagna sottostante
antiche e nuove case coloniche, ove industriosi agricoltori, trovano
il meritato riposo dopo una giornata trascorsa a lavorare nei campi
e a curare, secondo le antiche tradizioni, vigneti ed uliveti che
danno oli di ottima qualità e vini di varia e pregiata qualità.
Tali prodotti hanno ormai varcato i confini nazionali, grazie ad
Aziende Agricole a conduzione familiare produttrici di oli genuini,
olive da tavola, etc.
Gastronomia
I piatti tipici della cucina calvese sono semplici, ma saporiti
e sostanziosi, realizzati secondo ricette antiche e tradizionali.
E' una cucina "povera", ma essenziale, che rifiuta qualsiasi
sofisticazione, nella quale si possono ancora assaporare le genuinità
di un tempo e gli aromi naturali. Come non ricordare l'abilità
dei norcini calvesi nella lavorazione delle carni suine: ottimi
prosciutti, che trovano in Calvi il luogo e il clima ideale per
un ottima stagionatura; le gustosissime salsicce, le antiche e sempre
buone "mazzafegate". Né si possono dimenticare
dolci tradizionali come: il "Panpepato Calvese", la pizza
di Pasqua dolce e al formaggio, la ciambella all'anice.
Calvi
Paese Dei Presepi - Murales
In un paese così profondamente religioso come Calvi, situato
in una regione che è patria di S. Francesco, non sono mancate
e non mancano testimonianze del mistero della Nascita di Cristo.
Ne sono testimonianza: il notissimo e pregevolissimo presepio.
Murales: dall'82 a qualche anno a questa parte per iniziativa dell'Amministrazione
comunale, della Pro Loco, dell'azienda del turismo nei mesi di Settembre-Ottobre
le antiche vie cittadine sembrano rivivere lo splendore e la grandezza
che le distinsero nel periodo medievale-rinascimentale. Valenti
artisti, amorevolmente assistiti, dalla gente del luogo, affrescano
le mura delle antiche case riproponendo sempre la Natività,
in un susseguirsi e variegarsi di interpretazioni personali. Essi
sono fulgidi esempi: non solo di amore per l'arte ma anche di fede
religiosa.
I Murales della Natività fanno ormai parte della storia di
Calvi. Ne sono testimonianza i numerosissimi turisti che vengono
ad ammirarli in tutto l'arco dell'anno.
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